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stupidi meteoés e stupidi tigíés… -dopo anni siccitósi e un inverno siccitósíssimo continuano a parlare di maltempo: -ma chiamatelo perturbato, chiamatelo piovoso -parlate di precipitazioni e metteci pure un -grazie al cielo!, -già che ci siete; -l’impossibilità assoluta di liberarsi d’un cliché -e piú scemo è piú non molla, -ah i tempi di maleventum -ah l’intelligenza diffusa... -i tg in gramaglie: -auto bloccate!… -quattro macchinacce sfigate, -l’aniene esondato!… -prendetevela con lo stato che tiene le strade in condizioni lunari e fiumi fogne… -titoli idioti di giornali tali: -dov’è la primavera?-

-questa non è primavera!-: anche un bambino di sette anni (ovviamente non italiano ché qui le madri tatuate gli fanno guardare le pesciarole televisive del pomeriggio) sa che a queste latitudini la primavera è -con l’autunno- la stagione piú piovosa dell’anno -se tutto va come deve e -voi- dovreste sapere dove andare...